Archivi autore: Juliet Berry

Ennesimo caso di cane sul balcone. Questa volta a Monza.

Ancora un episodio di maltrattamento relativo a un cane abbandonato sul balcone di casa. Ormai non li contiamo più. L’ultimo in ordine di tempo ha per protagonista un cucciolo di appena due mesi a Monza, nel quartiere San Rocco. NS cane Guia sul balcone
I volontari del nucleo anti-maltrattamento dell’ENPA di Monza e Brianza sono passati sotto l’appartamento, sito al primo piano, più volte in giorni e orari diversi per appurare la veridicità delle segnalazioni ricevute. La cucciola era effettivamente sempre fuori sul balcone, visibile dalla strada pedonale del condominio, nonostante la presenza di una rete frangisole a fianco della quale sbucava con la testa.
Così, sabato 2 agosto alle 10 del mattino, i volontari si sono recati presso l’abitazione per parlare con i proprietari del cane. Anche questa volta, mentre in casa ancora tutti dormivano, era chiusa fuori sul balcone senza alcun riparo. La famiglia, straniera, si è giustificata affermando che la piccola ogni tanto sporcava in casa. Loro per lavoro stavano fuori parecchie ore e la sua gestione era impegnativa.
Oltre alla cuccia mancava anche il microchip e il libretto sanitario.NS cane Guia con volontaria
I proprietari sono stati quindi informati delle violazioni riscontrate e di come tale modalità di detenzione fosse non solo illecita ma in netto contrasto con le esigenze psico-fisiche del cucciolo.
I proprietari hanno firmato la cessione della piccola e sono stati diffidati verbalmente dal prendere altri animali.
Portata al canile di via Buonarroti, dopo la visita veterinaria e l’applicazione del microchip, Guia (questo il nome scelto dai volontari ENPA), di taglia piccola e molto docile, è stata dichiarata adottabile. E non ci poteva essere conclusione più bella di questa vicenda: dopo appena poche ore di permanenza nel suo box, una giovane coppia di infermieri ha deciso di prenotarla e un paio di giorni più tardi Guia, adottata definitivamente, ha lasciato con loro il canile.

Nelle foto: la cagnolina sul balcone e in braccio alla volontaria ENPA Monica.

“Io ci metto il muso”: iniziativa del canale TV Boomerang.

Sostenuta dall’ENPA, l’iniziativa ha come partner Warner Bros. Italia e Radio 105. E come testimonial d’eccezione, il simpatico personaggio Scooby Doo.
Boomerang (canale 609 di Sky) lancia “IO CI METTO IL MUSO”, la campagna on-line, on-air e radio – ideata da Turner Broadcasting System – a favore degli animali e contro l’abbandono estivo. A metterci il muso è un “testimonial” d’eccezione: Scooby Doo, l’alano detective nato oltre 40 anni fa dalla fantasia di Hanna & Barbera e a tutt’oggi tra le cartoon star preferite del canale, amato non solo dai bambini ma anche dagli adulti.cerchio
Per tutta l’estate, nei mesi in cui purtroppo si registra un tragico aumento di abbandono degli animali a causa delle vacanze estive, Boomerang invita i suoi spettatori a sostenere l’iniziativa e a “metterci il muso”, personalizzando il proprio profilo facebook con l’immagine della campagna. Dalla pagina Facebook dedicata all’iniziativa e dal mini-sito (vedi link in fondo) saranno disponibili i materiali per farsi promotori della campagna, con la possibilità, inoltre, di personalizzarli con un proprio messaggio. Sarà anche possibile inviare la foto del proprio amico a quattro zampe in vacanza per dimostrare quanto siano più divertenti le vacanze con la “famiglia al completo”. Le immagini verranno pubblicate in una foto-gallery disponibile sul sito dell’iniziativa.
ENPA sostiene volentieri questa iniziativa che si fa carico di un problema importante e serio che riguarda decine di migliaia di animali ogni anno, ma lo fa con l’immagine di Scooby Doo, rassicurante e amata da grandi e piccini. Siamo certi che il cane investigatore, paladino della giustizia, ci aiuterà a formare nuove generazioni nella legalità e nel rispetto degli esseri viventi, umani e non.

Compri un DVD di Scooby Doo e la Warner farà una donazone all’ENPA!

L’iniziativa ha anche un risvolto di concreto aiuto ad ENPA nella sua missione di tutela degli animali. Warner Bros. Italia, partner dell’iniziativa, farà una donazione all’ENPA per ogni DVD della collection di Scooby-Doo acquistato online su Euronics.it e ibs.it.

Inoltre, il Gruppo Finelco ospiterà la campagna dal 10 al 24 agosto sulle proprie emittenti: Radio 105, RMC e Virgin Radio. Radio 105 è media partner dell’iniziativa. Nello stesso periodo il promo della campagna andrà on air sui canali della piattaforma Sky.
Sito: http://www.boomerangtv.it/io-ci-metto-il-muso
Pagina FB: https://www.facebook.com/iocimettoilmuso.

Vimercate: un serpente a spasso al centro commerciale.

L’insolito ritrovamento risale alla sera di venerdì 25 luglio presso il centro commerciale Torri Bianche di Vimercate (MB).
Mentre fuma tranquillo una sigaretta nel parcheggio davanti al cinema multisala, verso le 20,30, un ragazzo si trova improvvisamente a tu per tu con un lungo ed elegante serpente nero e bianco. Senza scomporsi, chiama il personale di guardia che, con altrettanto sangue freddo, lo recupera e lo mette in un contenitore di fortuna.
E qui inizia la lunga odissea del povero animale.
Allertati i Vigili del Fuoco del Comando di Vimercate, questi lo portano in caserma. Trasferito in uno scatolone con dei fori, è preso poi in consegna dal servizio di zooprofilassi dell’Asl MB e portato alla propria struttura di Lissone (MB). Non avendo un posto idoneo dove ricoverarlo, e allarmati dalla somiglianza dell’animale con un serpente australiano altamente velenoso, gli operatori decidono di non aprire lo scatolone che pertanto rimane chiuso e sigillato per due giorni.
Domenica viene interpellata la Polizia Provinciale che a sua volta contatta l’ENPA di Monza e Brianza dove finalmente l’animale trova un idoneo luogo di custodia.ns-Lampropeltis_getula_californiae_4
Grazie alla volontaria Stefania, esperta di rettili, il serpente è identificato come un esemplare di serpente reale della California (Lampropeltis getula californiae), del tutto innocuo. Di un’età approssimativa di cinque mesi e in buona salute, ora è ospitato in una teca perfettamente attrezzata presso la sede operativa dell’ENPA in Via Lecco 164.
Rimane sconosciuto il modo in cui è arrivato il serpente al parcheggio delle Torri Bianche. Poiché all’interno del centro commerciale non c’è un negozio di animali, l’ipotesi più probabile è che, alla vigilia della partenza per le vacanze, l’ingombrante “bagaglio” sia stato lasciato lì dai suoi proprietari. Una soluzione per l’accudimento dell’animale certamente più veloce e meno onerosa di quella di pagare uno “snake-sitter”.
Cercasi nuovo padrone serio e preparato
Il ritrovamento evidenzia non solo l’irresponsabilità e insensibilità di chi si disfa di un animale in questo modo, ma anche l’inopportunità di allevare e detenere animali esotici che stanno meglio nel loro habitat naturale, anche se nati e allevati in cattività in Italia.
Se non si tratta invece di un abbandono voluto, ENPA cerca il padrone del serpente che dovrà fornire prove di essere effettivamente il proprietario, oltre a spiegare come ha fatto il rettile a trovarsi in quel parcheggio.
In questo momento hanno alloggio presso la sede ENPA, in attesa di trovare una sistemazione definitiva, anche un pitone reale e un falso corallo.
Per info, contattare la sede ENPA da lunedì a venerdì, dalle 14,30 alle 17,30, a info@enpamonza.it / tel. 039-388304, chiedendo di Elio.
N.B. Le immagini sono foto di repertorio; abbiamo deciso di non sottoporre il serpente a ulteriore stress fotografandolo.

In partenza al primo binario … Tartaruga abbandonata in stazione.

Chissà dove credeva di andare, la tartaruga trovata sulla banchina della stazione di Monza. Magari sperava di raggiungere in villeggiatura i proprietari che si erano liberati di lei ….
All’esemplare di tartaruga palustre americana (Trachemys scripta scripta), detta tartaruga-volontaria_2tartaruga dalle orecchie gialle, soccorsa giovedì 24 luglio è andata, tutto sommato, bene. Verso le 11 del mattino, mentre aspettano al primo binario di salire sui treni, alcuni passeggeri si accorgono del povero animale che rischia di esser calpestato dai viaggiatori. O peggio, cadere sotto le ruote di un treno.
Allertato il personale, la Polizia Ferroviaria contatta prontamente l’ENPA monzese e l’operatrice Federica parte subito dal canile per recuperare il rettile. In buone condizioni di salute e lunga circa 18 cm, la tartaruga è ora ospite del rifugio di Buonarroti 52.
In continuo aumento gli abbandoni di tartarughe
Inconsueto ma emblematico questo ritrovamento. Già, perché gli abbandoni estivi non riguardano solo cani e gatti e sono innumerevoli le tartarughe che da anni vengono in modo incosciente “liberate” nei fiumi e nei laghi. Una specie esotica, trovata fin troppo facilmente in commercio, da pochi centimetri raggiunge grandi dimensioni, e può vivere oltre vent’anni. Molti proprietari, rendendosi conto di non poter più assicurare il giusto spazio al proprio animale o stufandosi di lui, lo liberano in natura, commettendo un reato punibile tartaruga-lattuga_4penalmente. Ma oltre all’aspetto giudiziario, venendo liberati nel nostro habitat i Trachemys creano un grave danno alla biodiversità: costituiscono una vera minaccia per la flora e la fauna locali, in particolare per gli anfibi e per la tartaruga palustre europea, Emys orbicularis.
ENPA si batte da anni contro la vendita e la detenzione di questi animali e a favore di un’informazione completa e corretta da parte dei negozianti e degli allevatori. Chi li compra deve essere consapevole delle loro caratteristiche e delle loro esigenze etologiche, ambientali e alimentari.
Per cedere o adottare una tartaruga d’acqua
Il piccolo laghetto del rifugio di Monza è ormai pieno: ogni tre-quattro giorni arriva una nuova tartaruga ritrovata o ceduta da persone che, troppo tardi, si sono accorti di aver commesso un errore alimentando questo mercato. Chi si trova in questa situazione, anziché abbandonarla a un destino incerto, può contattare la nostra sede operativa, chiedendo di Elio: una soluzione la troveremo. Anche chi possiede un giardino con laghetto e desidera adottare uno o più esemplari può contattare la sede.
Contattare: info@enpamonza.it / tel. 039-388304.
Ringraziamo la Polizia Ferroviaria per la collaborazione.
Nelle foto: la tartaruga in mano a una volontaria ENPA.

Coniglio abbandonato fuori dal canile. Ma il trasportino stavolta è vuoto.

Ogni volta che i volontari ENPA trovano davanti al portone rosso del canile di via Buonarroti un trasportino o uno scatolone, temono di trovarci dentro – anziché giornali o accessori per gli ospiti – un animale o un’intera cucciolata abbandonati. L’ultima volta infatti era toccato a tre femmine di criceto dorato, di cui due gravide, abbandonate in un mini-trasportino.
trasportino coniglio-nsUno scenario ancora peggiore è stato quello di lunedì 7 luglio. Arrivando alle 8,30 di mattino, l’operatrice Federica trova davanti al portone rosso un trasportino per gatti… vuoto. All’interno, solo un frammento di insalata, urine e una pallina di feci lasciata dal suo inquilino, inequivocabilmente identificabile come un coniglio. Dell’animale, nessuna traccia – né morto né vivo – nonostante le accurate ricerche nella trafficata via Buonarroti.
Quando tutti avevano ormai perso la speranza, alle 15 l’avvistamento. Mentre porta in passeggiata un cane nell’ampia area del vecchio mercato cavalli attigua al canile, la volontaria Beatrice vede un movimento nell’erba: è un grosso coniglio bianco, che dopo qualche peripezia si lascia prendere. Il trasportino, sebbene chiuso, era stato sfondato lateralmente (visibile nella foto) e l’animale evidentemente era scappato, entrando attraverso il cancello in quel terreno a pochi metri dal canile di Monza, attratto dall’erba alta e incolta.coniglio-ns-369_n
Visitato dai veterinari ENPA, risulta essere un giovanissimo maschio albino di razza New Zealand. Presenta vecchie lesioni alle piante delle zampe posteriori e la coda imbrattata: quasi certamente viveva in una gabbia di rete da batteria ed è probabile che sia stato comprato al mercato. E’ stato vaccinato in canile e verrà sterilizzato a breve.
Ora, per completare il lieto fine di Nouveau (questo il suo nome), manca solo una brava famiglia che lo voglia adottare. Passato lo spavento iniziale, si è dimostrato da subito un coniglio molto dolce e di buon carattere. Inoltre è molto pulito: usa la lettiera per i bisogni e questo è molto importante, dato che per lui cerchiamo un’adozione in cui possa stare libero per casa. Basta gabbie per Nouveau!
Per info: roberta.resnati@enpamonza.it.

Richiami vivi: vergogna Senato.

Le Commissioni Ambiente e Industria di Palazzo Madama il 24 luglio hanno votato per il mantenimento della cattura e dell’utilizzo di richiami, a sostegno del voltafaccia del Governo. Le Associazioni: “Una pagina penosa. Il peggior biglietto da visita per l’inizio del semestre italiano in Europa. Condanna comunitaria vicina”. uccello gabbia-lipu
Con 22 voti a favore e 18 contrari, le Commissioni Ambiente e Industria del Senato, in seduta comune, hanno approvato il testo del Governo che consente ancora la cattura e l’utilizzo dei piccoli uccelli migratori come richiami vivi, nonostante le richieste contrarie dell’Europa e delle centinaia di migliaia di cittadini che in queste settimane hanno sottoscritto le petizioni e testimoniato la loro indignazione a Governo e politica.
Determinante il cambio di posizione del Governo, che cedendo alle pressioni dei senatori filo venatori, ha in extremis modificato il testo originale del decreto 91 che prevedeva il divieto di cattura e la limitazione della detenzione dei richiami vivi. Determinante, inoltre, il voto dei senatori del PD, che con le encomiabili eccezioni di Laura Puppato e Monica Cirinnà, hanno votato compatti, su indicazione di partito, a sostegno di una delle pratiche più violente e subdole a danno degli uccelli selvatici.
Il nuovo testo partorito dal Governo prevede che si possa continuare a catturare e utilizzare piccoli uccelli selvatici come richiami vivi, salvo attivare le procedure di deroga. In sostanza, il medesimo testo già bocciato dalla Commissione Ambiente e che aveva spinto Bruxelles ad attivare la procedura di infrazione contro l’Italia, nel febbraio dello scorso anno. A tale testo viene aggiunto il riferimento ad un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che dovrebbe contenere le regole per la cattura dei richiami. La norma prevede tuttavia che il decreto, tra emanazione e recepimento regionale, sia pronto nel giro di un anno e, beffa finale, sia proposto dalla Conferenza delle Regioni, ovvero dai soggetti responsabili delle infrazioni comunitarie! Un imbroglio linguistico, degno della peggior politica e teso a perpetuare il massacro sugli uccelli migratori, che renderà ingestibile la materia e spingerà la Commissione a dar seguito alla procedura.consegna-petizione
“Si tratta di una delle pagine più penose degli ultimi anni, sotto il profilo del buon governo, della considerazione della natura, del riguardo ai cittadini italiani e del rispetto per le regole comunitarie – dichiarano le associazioni Animalisti Italiani, CABS (Committee Against Bird Slaughter), ENPA, LAC, LAV, LIPU-Birdlife Italia, OIPA, WWF Italia. Il Presidente Renzi e il Governo italiano entrano in Europa, per il semestre di Presidenza, con l’eredità di una procedura di infrazione aggravata, un deferimento alla Corte di Giustizia che da ieri è più vicino e con il fardello vergognoso della tortura legalizzata a milioni di piccoli uccelli migratori”.
“Tuttavia non è finita qui. Lavoreremo senza un attimo di sosta – promettono le associazioni – perché l’Europa punisca duramente l’arroganza italiana e la barbarie dei richiami vivi sparisca definitivamente dalla storia del nostro Paese”.

Nella foto, la consegna di 112.758 firme raccolte tramite il piattaforma Avaaz al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti a Milano davanti a palazzo Marino: da sinistra, il ministro Galletti, Sergio Banfi, responsabile sede operativa dell’ENPA di Monza e Brianza (in rappresentanza dell’ENPA), e due rappresentanti della Lipu.
La raccolta firma tuttavia prosegue e attualmente conta oltre 142 mila adesioni.

firma petizione online

Scheda Richiami vivi

selvatici@enpamonza.it

Ciak si gira! Il canile di Monza in Tv con “A Cuccia di Cuori”!

Cani, gatti, cavalli, pecore, conigli e tutti gli altri animali ospiti del canile/gattile di Monza hanno osservato con molta curiosità in questi giorni numerose persone aggirarsi tra i box, armate di telecamere, fili, microfoni e faretti.
NS-laghetto_2Questa simpatica e gradita invasione è stata causata da ben due troupe televisive che hanno girato nel canile di Monza, alcune puntate di un documentario narrativo (in termini tecnici, una “docu”) che andrà in onda quotidianamente sulla rete Mediaset LA5, partendo dai primi giorni di settembre.
Il titolo, “A Cuccia di Cuori”, la dice già lunga sul programma che vuole essere testimonianza della giornata tipo del canile e del susseguirsi di emozioni che le innumerevoli vicissitudini inevitabilmente regalano.

Questa narrazione sarà intervallata dalle storie delle famiglie che ci racconteranno la loro esperienza di adozione dei loro amici a quattro zampe.NS-erbivori 4
Protagonisti del programma sono stati i volontari, gli operatori, i veterinari e soprattutto i numerosi animali che ogni giorno trovano rifugio, assistenza e cure presso la vecchia struttura di via Buonarroti.

L’idea è nata proprio NS volontarie 8a Monza oltre un anno fa, dopo l’affido di uno dei nostri cani all’autrice di programmi televisivi Georgia Roseano. Da questo evento casuale arriva l’idea di far conoscere a tanti spettatori, per mezzo di un originale format, la quotidianità di vita dei tanti canili e rifugi italiani.
Dopo il canile di Monza, le troupe si sposteranno prima a Torino, poi a Bra (CN) e ancora a Pavia, Vicenza, Trieste, Pistoia e San Giovanni Valdarno (FI): tutti rifugi per animali gestiti da E.N.P.A. (Ente Nazionale Protezione Animali) come testimonianza delle diverse realtà territoriali del randagismo in Italia.

NS tartaruga 1L’appuntamento con questa prima serie di “A Cuccia di Cuori” è quindi per inizio settembre 2014 sulla rete LA5 (Mediaset).
Autori e ideatori del format, Riccardo Recchia e Georgia Roseano, che si avvarranno della collaborazione ai testi di Nino Giuliano. La regia è affidata a Luca Gatti e Fabrizio Lo Presti.
Le foto sono state scattate durante le riprese fatte nei giorni 14 e 16 luglio.

Piovono civette: rinvenuti due esemplari in giardini privati in Brianza.

Vede correre nell’erba alta del giardino un animale. Con sua grande sorpresa si accorge che si tratta di un bell’esemplare di civetta, per qualche motivo incapace di volare.
civetta-ns_2054E’ accaduto venerdì 18 luglio a un abitante di Aicurzio (MB). L’uomo raccoglie il piccolo rapace senza troppa difficoltà, lo mette in una scatola di cartone chiusa, con alcuni fori (questo il modo migliore per trasportare un animale selvatico: non vede fuori e quindi non si stressa, rimane al semi-buio, e non si può ferire dimenandosi contro la rete metallica di un trasportino o di una gabbietta) e lo porta al canile di Monza. La responsabile selvatici, Marica, lo trasferisce prontamente al Centro di Recupero Animali Selvatici (CRAS) del WWF a Vanzago (MI).
Si tratta di un giovane esemplare di circa un anno che fortunatamente presenta solo una sublussazione del carpo sinistro ma nessuna frattura. E’ probabile che abbia preso una botta, forse sbattendo contro una vetrata di casa. Dopo le dovute cure, verrà trasferito in un’ampia voliera presso il CRAS e liberato appena riabilitato completamente.
Nelle foto sopra, la civetta nelle mani di una volontaria ENPA.

Il giorno dopo un caso più inquietante. Aprendo la porta di casa sabato mattina, un residente di Merate (LC) in via Galilei si trova davanti agli occhi una civetta incastrata nella recinzione dell’ingresso. Legata alla zampa destra, con due tipi differenti di spago accuratamente annodati, il cadavere in decomposizione di un’altra civetta merate-ns 1civetta (lo si vede in primo piano nella foto): in pratica sono legate insieme.
Con pazienza e delicatezza, il ragazzo usa una forbice chirurgica per liberare il piccolo rapace dal suo sgradevole e macabro “bagaglio”. La civetta è molto vigile e non sembra in cattive condizioni – anzi, cerca di beccare il suo soccorritore.

Una volta liberata, però, non prende il volo, rimanendo immobile nell’angolo dove era rimasta impigliata. Contatta l’ENPA di Monza e Brianza per chiedere come comportarsi e gli viene consigliato di portare l’animale al CRAS a Vanzago.
A parte alcune escoriazioni e una lieve infezione alla zampetta legata, probabilmente causate dagli strattoni procurati dai tentativi dell’animale di liberarsi, la civetta sta bene e tra circa tre settimane sarà dimessa e liberata in natura.
Sconosciuto il motivo per cui le due fossero legate: forse erano detenute illegalmente e legate per impedir loro di volare via.
Il ragazzo ha sporto denuncia alle forze dell’ordine e verranno informati i colleghi dell’ENPA di Lecco.

Trovato cucciolo di Pastore Tedesco in una fabbrica di operai cinesi.

Un cucciolo di pastore tedesco tenuto in una ditta dismessa piena di macerie a Lissone (MB). L’ennesima segnalazione di un cane gestito in modo inadeguato è arrivata alla sede dell’ENPA di Monza e Brianza il 18 luglio.lupo ns 2
Arrivati sul luogo indicato, due volontari del nucleo anti-maltrattamento di primo acchito vedono due grandi capannoni in fase di ristrutturazione, circondati da cumuli di macerie edili. Ma si accorgono ben presto che dentro i capannoni c’è una grande attività e, in effetti, trovano una decina di operai cinesi al lavoro su altrettante macchine da cucire: una vera e propria fabbrica funzionante.
Vengono subito accolti da un grazioso cucciolo di pastore tedesco di quattro mesi, leggermente sottopeso. La proprietaria, una ragazza cinese, dice che il cane, una femmina di nome Wang, era stata acquistata qualche giorno prima da un allevamento di pastori tedeschi di Pavia.
La detenzione dell’animale è palesemente inadatta poiché il luogo non è sicuro, dati i lavori in corso e per la presenza delle macerie. Ma non solo: la cucciola, in assenza di giochi o altri passatempi, sta mangiando un materasso di gommapiuma, rischiando il soffocamento. Inoltre non ha una cuccia ed è sprovvisto di microchip e documenti.lupo 3
La proprietaria viene richiamata per le modalità di detenzione assolutamente non in linea con il benessere psicofisico dell’animale e le vengono fornite tutte le informazioni e delucidazioni relative alle leggi italiane di cui non sapeva nulla. E’ stata inoltre diffidata dal prendere qualsiasi altro animale.
I volontari ritirano la cucciola che ora si trova al canile di Monza dove, dopo un’accurata visita veterinaria e l’applicazione del microchip, potrà essere adottata.
Le autorità competenti verranno informate della presenza della fabbrica al fine di poter verificare che sia tutto a norma di sicurezza.
Le responsabilità di allevatori e negozianti
E’ stato contattato il presunto allevatore per sensibilizzarlo sulla necessità di avere più attenzione nel vendere i cani, curando maggiormente l’informazione circa l’impegno richiesto per l’educazione e la crescita dell’animale e le modalità per la sua corretta detenzione. Troppo spesso, infatti, negozi e allevamenti vendono animali (di ogni specie) senza dare adeguate informazioni circa l’educazione e l’impegno che richiedono, e senza preoccuparsi della preparazione degli acquirenti o delle condizioni in cui l’animale andrà a vivere. Accogliere un animale in famiglia è sempre un investimento in termini di tempo, di impegno e di pazienza, prerequisiti per potergli dare una corretta educazione e socializzazione.
L’allevatore in questo caso ha negato che il cane provenisse dal suo allevamento e, essendo questi sprovvisto di microchip, l’attribuzione è risultata impossibile.

Arrivano i russi! Al canile di Monza un nuovo esercito di criceti.

Continua l’invasione pacifica di criceti. Dopo il recente appello per i numerosi criceti dorati nati da tre femmine gravide abbandonate davanti al canile, questa volta sono i più piccoli criceti russi che cercano casa. Si tratta di nove esemplari (madre, padre e 7 cuccioli) ceduti da una donna che li teneva malissimo, senza capire o preoccuparsi minimamente delle loro necessità etologiche, alimentari o ambientali. criceto-ns_9521Sono arrivati infatti molto patiti, disidratati, denutriti e con alcune ferite dovute alla convivenza forzata. Uno purtroppo non ce l’ha fatta. Il criceto è infatti un animale solitario, molto aggressivo con i suoi simili, e deve essere affidato singolarmente.
Molto socievoli e mansueti con le persone, cerchiamo affidi consapevoli. I criceti russi sono piccolissimi (un adulto pesa appena 30-50 grammi) e delicati e non devono essere considerati come giochi per i bambini. Devono avere una gabbia accessoriata minimo 60×40 cm, con all’interno almeno un ripiano collegato con scaletta o tubo.
Rinnoviamo l’appello per i loro cugini, i criceti dorati che cercano ancora casa. Più grossi dei russi (un adulto pesa 100-150 grammi), richiedono una gabbia minimo 70×45 cm.
Per info: scrivere a selvatici@enpamonza.it, o rivolgersi al canile di Monza in via Buonarroti 52 il lunedì, martedì, giovedì o venerdì, dalle 14,30 alle 17,30, chiedendo di Marica.

Trovato un “arsenale” di trappole illegali in Brianza

Custodiva come ricordo di parenti defunti una macabra raccolta di tagliole illegali. Questa la scoperta casuale fatta da volontari ENPA e agenti della Polizia Provinciale in una casa dell’alta Brianza. E’ successo il 9 luglio nell’abitazione di un anziano dopo la segnalazione da un cittadino preoccupato per la detenzione di numerosi canarini e, forse, di alcune specie selvatiche protette.
I due volontari del nucleo anti-maltrattamento dell’ENPA brianzolo e i tre agenti della Polizia Provinciale hanno verificato che tutti gli uccelli erano effettivamente canarini detenuti in gabbie di materiale e dimensioni nel rispetto delle vigenti normative e quindi in maniera idonea. trappole-testo
Al momento di andarsene però, la squadra ha notato che, appeso al muro, c’era un vero e proprio “arsenale” di trappole: per la precisione otto tagliole ad archetto, trappole a scatto che causano una morte lenta e dolorosa, usate per catturare piccoli passeriformi, e una tagliola in acciaio, trappola a scatto per catturare piccola e media selvaggina. Insomma tutti gli “attrezzi del mestiere” tipici dei bracconieri.
Il proprietario (un ex cacciatore) ha dichiarato di non averle mai adoperate, giustificando la loro presenza come un “ricordo” di parenti ormai defunti. Le tagliole, in effetti, seppur funzionanti, sembravano inutilizzate da anni.
I micidiali congegni sono stati rimossi e posti sotto sequestro dalla Polizia Provinciale. Il loro proprietario verrà sanzionato in base alla legge 157/1992 sulla caccia (“Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio“) che sancisce il divieto di utilizzo e detenzione di trappole, tagliole, lacci o archetti; la loro detenzione è infatti punita con una sanzione amministrativa e il sequestro. La legislazione italiana consente la caccia esclusivamente con fucile, arco e falco: nessun altro mezzo è consentito e quindi risulta illegale.
Cosa fare se trovi una trappola
ENPA coglie l’occasione per ricordare l’importanza di denunciare sempre alle autorità giudiziarie la presenza di trappole di questo tipo qualora si dovessero trovare in un bosco. Si raccomanda però di non distruggerle o manometterle, in quanto tramite opportuni appostamenti sarà possibile  identificare il bracconiere e contestargli il reato di uccellagione.
Ricordiamo infine che chiunque detenga ancora simili barbari strumenti di caccia è obbligato a consegnarli presso organi di polizia in quanto ne è vietata anche la semplice detenzione.

Prigioniero dopo lo sfratto: gatto recuperato dai volontari ENPA.

Un piccolo dramma a lieto fine ha visto protagonista un giovane micio nero e bianco.
Il 3 luglio telefona alla nostra sede operativa una signora che, in seguito a uno sfratto esecutivo, non riusciva a recuperare il proprio gatto. Da lì a poco arriva anche la telefonata dell’avvocato della proprietaria dell’immobile, sito nel comune di Brugherio (MB), che segnala lo stesso fatto.
Rientrando in casa, infatti, la signora aveva trovato l’ufficiale giudiziario che stava eseguendo lo sfratto che le ha concesso giusto il tempo di prendere alcuni vestiti, dicendo che nei giorni successivi avrebbe avuto l’autorizzazione per accedere all’appartamento e ritirare il resto delle sue cose. In quel frangente il micio, impaurito, ha pensato bene di rendersi irreperibile e la signora non ha avuto il tempo materiale di recuperarlo e da quel momento il micio si è ritrovato da solo chiuso in casa. sfratto-testo-2
I volontari del nucleo anti-maltrattamento, avuta l’autorizzazione della proprietaria dell’immobile, hanno organizzato un intervento congiunto con due agenti della Polizia Locale e un fabbro autorizzato. Ma neanche stavolta le cose vanno per il verso giusto: il fabbro deve forzare la finestra per accedere all’appartamento poiché la serratura della porta d’ingresso, che era stata cambiata, è bloccata.
Finalmente entrati, il gatto viene subito individuato, nascosto tra i libri della figlioletta, abbandonati frettolosamente insieme agli altri effetti personali. Il micio è in buone condizioni e si lascia prendere senza opporre resistenza.
Il giorno successivo la signora viene al canile-gattile di Monza per incontrare la responsabile dei gatti e il responsabile del gruppo anti-maltrattamenti. Assicuratisi della buona gestione dell’animale, anche dal punto di vista veterinario, riconsegnano alla legittima proprietaria il gatto che, da parte sua, non nasconde la sua felicità nel rivedere la padrona. Essendo la famiglia, gatto compreso, ospite di parenti che hanno altri due felini, le sono state fornite indicazioni essenziali per assicurare un inserimento nella casa provvisoria il meno stressante possibile per i tre animali.
Nella foto, il micio nascosto tra i libri della bambina.

Cani maltrattati: continua il superlavoro dei volontari ENPA

Sono purtroppo sempre numerosi i casi di cani presi con estrema leggerezza senza pensare alle loro necessità psicofisiche e non sembra avere fine l’epidemia di quelli detenuti in condizioni totalmente inadeguate. Ed è grazie alle segnalazioni dei privati cittadini che queste situazioni vengono alla luce. Nella sola giornata di sabato 5 luglio i volontari del nucleo anti-maltrattamento dell’ENPA hanno affrontato ben due casi analoghi.
Alla catena e senz’acqua.
A Busnago (MB) è stato segnalato un pastore tedesco magro e legato a corta catena (nella foto grande sopra e accanto). Arrivati sul posto, cane-busnago-testo-4i volontari hanno difatti trovato il cane legato a una catena di due metri e mezzo, confinato dietro una serie di bancali con materiale edile. A disposizione aveva una cuccia di cemento, ciotole contenenti alcune crocchette e molti pezzi di pane. Non aveva un riparo dal sole cocente, ma soprattutto era senza acqua: la ciotola era totalmente asciutta. Il proprietario si è giustificato dicendo che probabilmente l’acqua era stata rovesciata dal cane e ha dichiarato di aver salvato il cane da morte sicura, recuperandolo un po’ di anni prima nei boschi di Imbersago (LC), e di non essersi mai preoccupato di rintracciarne il proprietario, sostenendo inoltre di non sapere che gli animali dovessero essere registrati.
Viste le condizioni dell’animale, i volontari hanno richiesto l’intervento del servizio veterinario dell’ASLcane-busnago-escori(3) di zona. Il cane – una femmina che il veterinario ASL ha stimato avesse soli due o tre anni – non era mai stata visitata ed era sprovvista di microchip e documenti sanitari. Oltre a essere visibilmente denutrita era sporca e presentava alcune escoriazioni sulla schiena e al collo (visibili nella foto a destra), probabilmente dovute alla continua detenzione alla catena, nonostante il proprietario assicurasse che di notte veniva liberata.
Di carattere socievole, il cane è stato ritirato e trasferito al canile Fusi di Lissone (MB) dove, dopo le cure del caso, sarà disponibile per l’adozione.
Si ringrazia l’ASL per la continua e proficua collaborazione.
Legata nel giardino condominiale. Brioche-testo
Il secondo caso ha per protagonista una femmina incrocio Jack Russell di circa due anni, legata perennemente con una corda di un metro e mezzo, senza alcun riparo, nel giardino condominiale in un comune dell’alta Brianza.
La famiglia ha cercato di giustificare la gestione del tutto inidonea dapprima come situazione momentanea (stavano facendo le pulizie in casa), poi hanno ammesso che di giorno la tenevano legata fuori e in casa la notte.
Alla fine hanno accettato di cedere all’ENPA la cagnolina, che sostenevano di aver trovato vagante per strada. Al canile di Monza – dove le è stato dato il nome “Brioche” in quanto piccola e dolce – verrà visitata, microchippata, vaccinata e sterilizzata, e poi potrà trovare finalmente una nuova famiglia che, siamo sicuri, non tarderà ad arrivare! Nella foto, Brioche con una volontaria ENPA.

Le ultime ore per salvare gli elefanti: firma la petizione online.

Solo pochi giorni fa dei bracconieri hanno ucciso uno degli elefanti più grandi del pianeta, Satao, per poi staccargli le zanne a colpi di machete. Con il ritmo attuale gli elefanti potrebbero estinguersi in meno di 15 anni, ma questa settimana c’è finalmente un’occasione concreta per colpire il mercato illegale che alimenta questa strage.
elefante-testo Ogni giorno, 50 meravigliosi elefanti vengono abbattuti spesso per farne inutili collanine! Il principale colpevole è la Thailandia, dove il mercato dell’avorio è completamente fuori controllo. Ma oggi l’organismo internazionale che protegge le specie in pericolo ha l’occasione di sanzionare proprio la Thailandia finché non fermerà questo massacro di elefanti. Nei corridoi si dice che il Governo di Bangkok stia lavorando per convincere i paesi chiave a votare contro le sanzioni, ma basta che Europa e USA vadano avanti per mettere fine alla strage.
Diamo ai delegati di Europa e USA un sostegno da tutto il mondo affinché salvino gli elefanti. La decisione sulle sanzioni potrebbe arrivare già lunedì, non abbiamo tempo da perdere: firma la petizione e poi manda un messaggio al capo della delegazione italiana.
Il testo della petizione:
« Ai rappresentanti di Europa e Stati Uniti presso CITES e a tutti i membri del Comitato Permanente:
Siamo cittadini di tutto il mondo preoccupati per la possibile estinzione entro il 2030 dell’elefante africano, e ci rivolgiamo a voi affinché rispettiate la vostra responsabilità e li proteggiate, sanzionando la Thailandia per non aver fermato il suo commercio illegale di avorio. Al ritmo di un decimo della popolazione ucciso ogni anno, non c’è tempo da perdere; gli elefanti hanno bisogno subito di qualcuno che li difenda. Il futuro di questa magnifica specie è nelle vostre mani questa settimana: agite ora. »
Oltre 715.000 persone hanno firmato la petizione. Aiutaci ad arrivare a 750.000. Per firmare, vai su questo link:
https://secure.avaaz.org/it/hours_to_save_elephants_it/?skQtBgb

Appello: Nonno Miki cerca una persona dal cuore grande

AGGIORNAMENTO DELL’8 LUGLIO: abbiamo appena appreso che purtroppo Miki è morto pochi giorni fa. Non ha retto al dispiacere della morta della padrona e lo spostamento, assieme all’età e alla malattia…


MIKI è un bellissimo gatto senior (15 anni) in cerca di una nuova famiglia. Già, perché la sua “mamma” umana è molto malata e i medici le hanno vietato di tenere animali in casa. Con grande dolore per la separazione, la signora è costretta a cercargli un’altra sistemazione. Miki è un gatto socievole e affettuoso, ma nello stesso tempo grintoso e peperinoMiki3fbMiki2afb. E magari – nonostante la veneranda età – non sarebbe un’impresa così difficile trovargli una nuova famiglia, se non fosse per il fatto che il micio è diabetico. Una condizione tenuta sotto controllo grazie alla somministrazione due volte al giorno di insulina, trattamento che il micio accetta senza alcun problema, e con una dieta normale. L’ENPA monzese cerca per lui una persona sensibile che lo potrà seguire in un contesto rassicurante, dopo la delicata situazione famigliare che sta subendo, dove poter ritrovare la serenità. E’ un micio dolce e tranquillo, ama le coccole, va d’accordo con tutti ma non è abituato a convivere con altri felini quindimeglio da solo.

PER INFO e per prendere accordi per conoscerlo, contattare: Gattile.

Luigi – adottato!

Scheda numero: -
Età:
4 anni
Sesso:
Sterilizzato/a

Sterilizzato/a:

Nel rifugio dal:
Si trova a Monza, in stallo da aprile 2015 presso la volontaria ENPA Anna M. Si può conoscere al Gattile di Monza in Via San Damiano prendendo accordi con noi.
Generalità:

bellissimo micio tutto grigio, simil-certosino. Vaccinato.

Provenienza:

trovato in una colonia felina di Monza, un posto molto brutto. Non era nato lì, e visto l’estremo grado di socievolezza, era sicuramente abituato da sempre al contatto con le persone. Forse nato in casa e abbandonato, o magari smarrito durante una fuga d’amore – non era infatti sterilizzato.
Dopo la sua sterilizzazione, Luigi è stato inserito con successo in un’altra colonia gestita da una persona di fiducia. Ma il micio aveva il “vizio” di seguire le persone in cerca di attenzioni e coccole allontanandosi parecchio, e per ben due volte ha avuto piccoli incidenti stradali. Così è stato deciso di cercare per lui una casa e famiglia dove non gli mancheranno mai le attenzioni e coccole!

Carattere:

carattere fantastico, equilibrato, molto socievole e coccolone, per niente timoroso. Va molto d’accordo con i bambini: adora giocare con i nipotini di Anna, di 4 e 6 anni, con i quali è delicato.
Adottabile solo nella provincia di Monza e Brianza e nei comuni strettamente limitrofi.

Adozione ideale:

per lui cerchiamo una famiglia che possa dedicare al micio tempo, tante attenzioni e coccole e che non lo deve lasciare solo per tutta la giornata, proprio perché lui ha bisogno di contatto umano. L’ideale sarebbe una famiglia con bambini.
Affido o in appartamento con tanti stimoli e opportunità di gioco e la possibilità di “fare il gatto” (es. arrampicarsi e saltare, sorvegliare e controllare il territorio, nascondersi e riposare in tranquillità in diversi luoghi, anche sopraelevati), oppure in una casa con la possibilità di uscire in giardino o cortile, se in zona tranquilla. In questo caso, sarà essenziale tenerlo in casa per i primi due mesi, tempo necessario al micio di ambientarsi, conoscere la famiglia e la nuova casa, e instaurare legami forti con le persone e con il territorio. Costruita una buona relazione con i suoi compagni umani, fatta di attenzioni, cure, comunicazione, intesa, gioco e reciproca fiducia, non c’è motivo di pensare che si allontanerà.
Luigi sembra andare d’accordo con i gatti, dato il periodo passato in colonia, e anche con i cani, visto che andava d’accordo con il cane della signora che gestiva la colonia dove è stato inserito. In ogni caso, non è necessaria la convivenza con un altro animali se gli umani sono presenti in casa e interagiscono con lui.

Per info contattare:

Per tutti i gatti che non sono presenti in rifugio, per informazioni e per concordare un appuntamento per conoscerli presso il rifugio di Monza in Via San Damiano, scrivere al seguente indirizzo: monica.zappa@enpamonza.it
Tutti gli animali verranno fatti adottare con modulo di affido ENPA con clausola di controllo.