Nel mese di marzo avevamo parlato di un cane trovato a Seregno (MB) vissuto per tutta la sua vita legato a una catena. Il 2 maggio scorso è ancora la cittadina brianzola protagonista del ritiro di un cane detenuto in condizioni allucinanti.
Presso la sede erano arrivate diverse segnalazioni in merito a una femmina di setter inglese detenuta in condizioni non idonee e oltretutto in pessimo stato di salute. Giunto sul posto, il Nucleo Antimaltrattamento dell’ENPA di Monza e Brianza, non ha potuto che constatare la veridicità delle segnalazioni: il povero animale, infatti, risultava affetto da una gravissima dermatite, presentava vaste aree del corpo prive di pelo e si mordeva ossessivamente le zampe e il posteriore a causa di un fortissimo prurito. A completare il quadro desolante, una cuccia in pessime condizioni con solo qualche gallina a fargli compagnia.
Dopo aver citofonato all’abitazione si presenta un uomo anziano di nazionalità italiana, assolutamente non collaborativo e per nulla intenzionato a migliorare le condizioni del cane. Anzi, più volte lo definisce “cane inutile“, facendo riferimento alla sua inettitudine come cane da guardia: un compito che del resto un cane da caccia come il setter difficilmente sarebbe in grado di svolgere.
Mentre parla emerge che il cane era legato a uno scambio di animali, avvenuto circa quattro anni prima, tra diversi proprietari.
Dopo aver fatto notare al proprietario la grave dermatite, questi senza scomporsi mostra ai volontari ENPA un barattolo di polvere antipulci che gli aveva consigliato un suo amico, che non aveva peraltro mai visto il cane né era un veterinario, tanto è vero che la polvere si è rivelata non solo assolutamente inutile, ma oltretutto dannosa in quanto non legata alle patologie diagnosticate.
È stato perciò subito contattato il Servizio Veterinario della Asl competente per territorio (ancora una volta la collaborazione con i veterinari della Asl, che ENPA ringrazia per la loro disponibilità, è stata proficua!) ed è stato disposto il ritiro immediato del cane presso il canile rifugio di Monza, in Via San Damiano, non senza aver vietato al proprietario la detenzione di un qualsiasi altro animale.
Il setter, che è stata chiamata Cocò, ha circa cinque anni, attualmente è in terapia ed è sempre alla ricerca di quelle attenzioni che nella sua vita non ha mai avuto.
Ma per lei è già pronto un lieto fine: Francesca, una volontaria dell’ENPA monzese, infatti, si è immediatamente innamorata dei suoi occhi dolcissimi e, appena possibile, la porterà a casa!