Un pitone a spasso nel centro di Agrate Brianza

Prima la sorpresa, poi la paura e il panico: sicuramente questi i sentimenti dei cittadini di Agrate Brianza (MB) che il mattino di sabato 17 agosto si sono imbattuti, sotto i portici del condominio che affaccia sulla centralissima Piazza Pasquirolo, in un esemplare di pitone reale.

Immediatamente i residenti hanno chiesto l’intervento della Polizia Locale e dei Vigili del Fuoco, i quali a loro volta hanno chiesto l’intervento del servizio veterinario ATS. Ed è stato proprio quest’ultimo a chiedere all’ENPA di Monza e Brianza di intervenire per la cattura del rettile.

Sotto i portici intanto il pitone era stato bloccato da un piccolo bidone rovesciato, sorvegliato dalla Polizia Locale e contornato da un piccola folla di curiosi (che si tenevano comunque a debita distanza).

Nella foto sopra a sinistra, i Vigili del Fuoco con il Dr Andrea Rossi dell’ATS veterinaria Monza e Brianza, e Giorgio Riva, presidente dell’ENPA monzese, con il pitone in mano; a destra, un’agente della Polizia Locale, Giorgio Riva con il pitone, e il Dr Rossi.

Arrivati sul posto insieme ad ATS e ai Vigili del Fuoco, i volontari dell’ENPA (in questo caso il Presidente Giorgio Riva con l’operatrice Lara Rigon) hanno facilmente trasferito il rettile in un apposito trasportino.

Il pitone, protagonista involontario di tutto questo trambusto, non ha potuto esimersi da una serie di foto ricordo con i suoi soccorritori – vedi sopra.

Foto sopra a sinistra, il pitone viene sistemato nel trasportino; a destra, arrivato al rifugio di Monza

Trasferito al parco canile di Monza in via San Damiano ed esaminato con cura, è risultato essere un giovane pitone (Python regius) di poco meno di un metro di lunghezza, privo di microchip, in buone condizioni di salute. Un animale assolutamente innocuo per l’uomo, originario dell’Africa, che da noi deve essere allevato in terrari riscaldati a 30 gradi e nutrito con topolini.

Due le ipotesi sulla sua presenza nel centro di Agrate: o è fuggito da qualche terrario, dove era custodito, appartenente ad abitanti della zona (e in questo caso verrà restituito dopo l’esame dei documenti di proprietà); oppure è stato vigliaccamente abbandonato in una situazione ambientale a lui completamente estranea e pericolosa.

ENPA non si stancherà mai di ripetere che la detenzione di specie selvatiche, anche se autorizzate dalla Legge, NON È MAI sinonimo di amore per gli animali e per la natura, ma è solo il piacere egoistico di esercitare il diritto di possesso su animali che meriterebbero solo di vivere liberi nei loro luoghi di origine.

Per eventuali info, contattare ENPA di Monza e Brianza all’indirizzo: info@enpamonza.it.

Pubblicato il 19 agosto 2024