Nuovo caso di maltrattamento a Besana in Brianza.
Costretto a stare costantemente legato a una catena cortissima senza essere mai godere di un po’ di libertà. Questa la triste vita che un cucciolo di circa tre mesi ha vissuto fino a pochi giorni fa a Besana in Brianza (MB). Quando, sabato 17 gennaio, sono intervenuti i volontari del nucleo anti-maltrattamento dell’ENPA brianzolo, dopo la segnalazione alla sede della Protezione Animali da parte di un cittadino che, passando in diversi giorni e in diversi orari, lo vedeva sempre lì.
Giunti sul posto, i volontari hanno effettivamente trovato Il cucciolo, un meticcio a pelo corto di futura taglia media, legato a una catena di appena un metro di lunghezza nel giardino antistante una casa vicino al centro. Come riparo aveva una cuccia del tutto inadeguata senza neanche una coperta per proteggerlo dal freddo di questi giorni; facile immaginare le condizioni in cui si deve essere trovato con gli acquazzoni e la neve delle settimane scorse. Appena ha visto avvicinarsi i volontari, il cucciolo ha subito iniziato a guaire e ad attirare la loro attenzione.
Interpellati dai volontari ENPA, i proprietari, una coppia di sessantenni, hanno dichiarato di aver preso il cane da un amico e di volerlo abituare alla catena per curare il vicino capanno degli attrezzi. Non intendevano tenerlo in casa né lasciarlo libero nel cortile, se non per mezz’ora il pomeriggio.
I volontari hanno cercato di sensibilizzarli sulla corretta gestione e detenzione del piccolo che invece rimaneva solo tutta la giornata poiché il proprietario era assente per lavoro per almeno 12 ore al giorno. Non sapevano, infatti, che la detenzione a catena non fosse a norma. Il cucciolo non era mai stato visitato da un veterinario ed era sprovvisto di microchip e di libretto sanitario (obbligatori dai due mesi di età). A detta del proprietario, non avrebbe potuto provvedere poiché versa in gravi condizioni economiche.
Il proprietario ha ceduto il cane all’ENPA e i volontari lo hanno diffidato dal prenderne un altro se le condizioni di gestione restassero le stesse.
Ora Fagiolo – questo il suo nuovo nome – si trova nel canile intercomunale di Monza dove è stato visitato, sverminato e microchippato. Il piccolo era sottopeso ma in discrete condizioni di salute e, come tutti i cuccioli, è vivacissimo ma tanto simpatico. Adesso non resta che trovargli una nuova famiglia, seria e responsabile, consapevole che la sua adozione sia una scelta impegnativa che richiede tempo e dedizione.
Nelle foto: Fagiolo nel cortile, legato alla catena, e in braccio a un volontario ENPA.