C’è chi nel proprio appartamento ha cani, gatti, conigli e criceti. Ma c’è anche chi pensa bene di detenere polli, galline e quaglie, ovviamente non per poterne godere la compagnia ma per rivenderli a scopo alimentare.
In un appartamento sito al pianterreno di un condominio monzese, infatti, un 45enne originario dello Sri Lanka, tra escrementi e odori nauseabondi che avevano invaso anche il pianerottolo, deteneva numerosi volatili e pollame, che acquistava da una fattoria bergamasca per poi rivenderli ai suoi connazionali per essere macellati e mangiati. Il tutto, ovviamente, in modo del tutto abusivo e senza il minimo rispetto delle norme igienico-sanitarie, ma soprattutto senza tener in alcun conto il benessere degli animali oggetto di questo commercio.
La scoperta
La scoperta è stata fatta dalla Polizia di Stato il 5 giugno in seguito alla segnalazione fatta da un inquilino dello stesso immobile che si era insospettito per quello strano viavai di scatoloni da un appartamento di Monza e per il cattivo odore che proveniva dallo stesso appartamento.
In quegli scatoloni, infatti, gli agenti di polizia hanno rinvenuto diversi volatili: in uno 10 quaglie, in un altro 2 galli e nel terzo 8 polli, appena acquistati, stando a quanto riferiva il cingalese, da un suo connazionale per 51 euro.
Una volta entrati nell’appartamento la scoperta: un vero e proprio allevamento abusivo di capi di pollame, con altre decine di volatili tra polli, galline e quaglie, tutti rinchiusi in scatole di cartone.
In totale, all’interno dell’appartamento, sono stati trovati altri 39 esemplari, suddivisi in 5 scatole di imballaggio diverse: una scatola 10 quaglie, un’altra 10 polli, una 8 galline, un’altra scatola con altre 8 galline ed infine una scatola con 3 polli.
I poliziotti, riscontrata l’attività commerciale abusiva di vendita di animali vivi tipo pollame, oltretutto esercitata in un’abitazione privata in violazione delle norme igienico-sanitarie oltre che in condizione di maltrattamento degli animali, hanno denunciato il proprietario dell’appartamento e fatto immediatamente intervenire sul posto l’ATS veterinaria di Besana Brianza che, dopo avere messo sotto sequestro gli animali, li ha fatti prelevare consegnandoli all’ENPA.
L’arrivo al rifugio di Monza
Grande è stato lo sconcerto dei volontari dell’ENPA quando hanno aperto gli scatoloni: all’interno galli, galline e quaglie erano ammassati senza ricambio di aria, senza possibilità di abbeverarsi né di cibarsi, ma soprattutto senza la possibilità di potersi muovere.
Anche le loro condizioni fisiche sono apparse subito precarie. Animali completamente privi di piume in molte zone del corpo a causa di un evidente metodo di allevamento intensivo con evidenti difficoltà motorie. Due quaglie inoltre sono apparse subito in condizioni critiche perché incapaci di mantenere la stazione eretta.
Tutti gli animali sono stati immediatamente tolti dagli scatoloni e messi in spaziosi box, abbeverati e alimentati. Lì rimarranno accuditi premurosamente da volontari e operatori ENPA in attesa delle decisioni della magistratura che, si spera, potrà dare a questi animali una speranza di vita diversa dal mattatoio.
Pubblicato il 10 Giugno 2023