“Ringraziando la giornalista Barbara Apicella pubblichiamo questo bell’articolo apparso su Il giorno sabato 5 novembre.”
Quando varcano la soglia del canile dell’Enpa sul loro volto compare subito il sorriso. Soprattutto per chi ha già vissuto quell’esperienza e sa quello che lo aspetta: una mattinata (o un pomeriggio) a contatto con cani, gatti, erbivori. C’è chi si “avventura” a pulire i box o a interagire direttamente con gli animali, e chi invece si limita ad ammirali. Un sorta di “miracolo” quello che si consuma all’interno del rifugio dell’Enpa di Monza dove da tempo diverse cooperative del territorio che si occupano di persone diversamente abili accompagnano settimanalmente gli utenti nel rifugio. Lì, sotto la guida dei volontari e degli educatori, partecipano a diverse attività a stretto contatto con cani, gatti, pony, cavalli e pecore. Naturalmente nella più totale sicurezza, sia per gli animali sia per gli utenti.
Un progetto del quale Giorgio Riva, presidente dell’Ente nazionale protezione animali di Monza, va molto fiero. Un progetto nel quale lui ha creduto fin da subito, quando il canile era ancora all’ex Macello di via Buonarroti. E proprio allora, grazie all’intuizione di un’educatrice del Centro diurno disabili di via Gallarana, iniziò quella prima collaborazione che vide alcune persone con disabilità avvicinarsi e interagire con il pony e le due pecore che c’erano nell’ex Macello. Poi arrivati nel nuovo rifugio di via San Damiano le attività delle persone diversamente abili insieme agli animali si sono ampliate anche con cani e gatti. “Non si tratta di attività di pet therapy – precisa subito Giorgio Riva -. Sono momenti durante i quali queste persone che presentano abilità diversa si avvicinano agli animali. Animali che arrivano da situazioni di abbandono, di maltrattamenti, di solitudine e che, non chiedetemi come, riescono a interagire con queste persone regalando loro qualche ora di serenità”. Momenti speciali che rompono la routine della vita in famiglia o di quella del centro diurno. All’Enpa questi ospiti “speciali” diventano protagonisti attivi e c’è persino chi, inizialmente impaurito dagli animali, dopo un percorso riesce ad avvicinarsi e ad accarezzarli.
“È bellissimo vederli insieme. C’è chi ama i cani e allora, seguito dall’educatore, viene impegnato nella pulizia dei box o in altre attività con i cani. C’è chi invece preferisce entrare nell’area gattile dove stringe un rapporto straordinario con i felini che non sempre sono di facile gestione. Poi ci sono coloro che amano gli erbivori ed entrano nello spazio dove ci sono pony e cavalli e senza problemi si avvicinano anche ai nostri dolcissimi pastori maremmani educati alla socialità. Ogni attività naturalmente viene supervisionata dai nostri responsabili”. Sul volto dei partecipanti si apre subito un bel sorriso. “Durante questa attività i ragazzi non solo trovano serenità e tranquillità, ma migliorano i loro rapporti sociali. Imparano a stare insieme, a lavorare insieme, a interagire e a rispettare i tempi. Sono davvero orgoglioso di portare avanti questo progetto reso possibile anche grazie all’organizzazione strutturale del canile. Quando è stato realizzato ho insistito perché ci fosse questo grande prato per funzioni di socialità e di educazione ambientale”.
Un rifugio, quello di Monza, dove non solo gli animali più sfortunati trovano riparo nell’attesa di un’adozione, ma soprattutto un luogo che si apre alla cittadinanza.
Pubblicato l’8 Novembre 2022