Una morte tragica e improvvisa, a migliaia e migliaia di chilometri dal “suo” parco. Matteo Barattieri, 57 anni, monzese di nascita e volto noto nel mondo dell’ambientalismo cittadino, si trovava negli Stati Uniti per seguire la tournée “Against the Odds” dei Blondie, la sua band preferita.
Il post della terribile notizia è stato pubblicato venerdì 26 agosto sul gruppo Facebook “Parco di Monza per sempre”, gruppo social molto seguito e fondato dallo stesso Barattieri.
L’incidente
Dell’incidente hanno scritto non solo i media locali ma anche alcune testate di Nashville, Tennessee: Matteo è stato investito da un pirata della strada vicino a Brownwood Drive. Sul posto immediato l’arrivo dei soccorsi ma per il povero Matteo non c’era più nulla da fare. Un testimone avrebbe fornito alla polizia alcune informazioni sull’auto investitrice; sono ancora in corso le indagini.
Ironia della sorte aveva raccontato sulla sua pagina Facebook la trasferta negli Stati Uniti e fotografato e scritto anche di quella lunga camminata per tornare in albergo da quell’ultimo concerto che gli è stata fatale.
Sopra, Matteo a diversi concerti dei Blondie; a destra nel 2017 con Debbie Harry, frontwoman della band,
Sotto a sinistra, la foto scattata mentre tornava dal concerto di Nashville, poco prima dell’incidente. Il suo commento (in inglese): “And now on my way back, after the show. Walking. Some kilometers. As usual, after a Blondie gig. Along McGavock Pike. Nashville.” A destra, il messaggio di cordoglio della band sui social appena saputo della sua morte.
Chi era Matteo
Laureato in geologia, Matteo era un volto molto noto ai monzesi, ma non solo, che frequentavano il Parco. Matteo era un vero personaggio: in tanti lo ricordano instancabile camminatore o per la sua abitudine di girare in bicicletta, di notte come all’alba, in ogni stagione, con addosso pantaloncini corti anche in inverno, zainetto in spalla.
Profondo conoscitore del Parco di Monza, impegnato nella divulgazione, didattica ed educazione nei settori naturalistico ed ambientale, è stato autore di diverse pubblicazioni scientifiche in campo ornitologico, articoli e libri. Innamorato del grande polmone verde cittadino, metteva a disposizione il suo sapere con visite didattiche e incontri guidati (come La Notte della Civetta che riscuoteva sempre un grande successo anche tra i giovanissimi) per far conoscere la fauna selvatica.
Le sue battaglie
Matteo era più di tutto un instancabile e appassionato paladino della flora e della fauna del Parco e faceva parte del Comitato per il Parco e la Villa Reale. Quest’anno in primavera si era impegnato in prima persona per salvare i girini di rospo smeraldino che rischiavano di morire, operazione fatta anche l’anno scorso in collaborazione con l’ENPA di Monza e Brianza (nella foto sotto è con la volontaria ENPA Marica Carioti del settore selvatici). Sempre con ENPA, aveva condiviso alcuni anni orsono la difesa della preziosa colonia di rondoni pallidi che nidificano sulla facciata del palazzo comunale monzese.
E proprio poche settimane fa aveva denunciato l’allestimento dei campi di padel nel prato del Roccolo, prendendo posizione anche contro i fuochi d’artificio e il concerto di Bruce Springsteen previsto nel 2023 sul prato della Gerascia. Tutte iniziative, condivise anche da ENPA, atte a evitare che il parco si trasformi in un colossale luna park nel più totale dispregio della flora e della fauna presenti. Tante, tantissime sono le battaglie che lo hanno visto protagonista: impossibile elencarle tutte.
ENPA di Monza e Brianza si unisce al cordoglio dei famigliari, degli amici e di quanti lo hanno conosciuto. Le sue posizioni sulla difesa a oltranza della fauna autoctona qualche volta non collimavano con l’animalismo a 360° dell’Ente, ma è fuor di dubbio che Monza abbia perso una grande persona e che oggi il Parco sia orfano del suo più strenuo difensore.
Sopra, la pagina dedicata alla sua scomparsa su Il Giorno (una delle tantissime testate a parlarne).
Pubblicato il 31 agosto 2022