Niente inutile massacro sull’isola dell’Arcipelago Toscano (vedi il nostro articolo del 23 novembre). Il presidente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Giampiero Sammuri, infatti, ha deciso di fermare gli abbattimenti dei mufloni nell’Isola del Giglio e consentirne lo spostamento in aree faunistiche.
L’Ente Nazionale Protezione Animali, dopo aver fatto notare il paradosso delle uccisioni (le pecore selvatiche erano stati portati al Giglio negli anni ’50 per salvaguardarli e preservare la specie), ha ovviamente accolto con grande soddisfazione la decisione.
Le alternative esistono
Il caso dei mufloni dell’Isola del Giglio riporta l’attenzione sull’importanza di potersi avvalere di alternative moderne e incruente all’inaccettabile sterminio degli animali. ENPA ha più volte indicato una strada da percorrere, già adottata con successo in molti Paesi europei: l’immunocontraccezione. Di cosa si tratta? In pratica per il controllo di alcune specie selvatiche e, in determinati contesti ben verificati, vengono usati dei farmaci per impedire la riproduzione, che possono essere iniettati, oppure distribuiti attraverso mangiatoie specifiche e selettive.
Appello al Governo e al Parlamento
In Italia, però, questo farmaco specifico per gli animali non c’è: per importarlo dovrebbero essere coinvolti in primis il Ministero della Salute per l’importazione del farmaco e in seconda istanza, il Ministero dell’Ambiente e le università per l’applicazione progettuale. Sarebbe quindi un importante progetto sperimentale. Per questo l’ENPA si rivolge al Governo e al Parlamento affinché venga approvata al più presto l’introduzione in Italia del vaccino immunocontraccetivo GonaCon, utilizzato già da tempo con successo in altri Paesi.
Pubblicato il 9 dicembre 2021