Per il titolo ci siamo rifatti volutamente al celebre romanzo di Louise May Alcott “Piccole donne crescono” perché siamo arrivati alla seconda puntata di questa vicenda di cui hanno parlato ampiamente i media e che ha visto prendere d’assalto i nostri canali social.
Come sapete degli otto doghi abbandonati in un sacco della spazzatura l’8 aprile a Seveso (MB), due, i più piccoli e denutriti, non ce l’hanno fatta mentre gli altri sei sono tuttora in stallo presso volontari esperti che li seguono attentamente e cercano di farli crescere garantendo il loro benessere etologico e la loro socializzazione.
Dopo i primi giorni, all’insegna della timidezza e delle condizioni fisiche non ottimali, i piccoli si stanno riprendendo alla grande, sono molto coccoloni, vivacissimi e combinaguai, come si conviene a cuccioli della loro età. Gli integratori alimentari hanno permesso loro di acquistare peso e crescere in modo armonioso, sono stati vaccinati.
Un boom di richieste
Sono arrivate già centinaia di richieste di adozione e probabilmente altrettante ne arriveranno, ringraziamo tutti per il supporto e gli aiuti. Ricordiamo però che in canile, anche se non hanno avuto la stessa visibilità, ci sono tanti altri quattrozampe, di razza e non, in cerca di casa e di una famiglia vera.
Vaglieremo con attenzione le richieste perché l’entusiasmo, la tenerezza dei cuccioli e la voglia di dare loro amore e una casa dopo la loro brutta avventura non bastano se non vengono supportati dalla conoscenza di un cane che è unico nel suo genere.
Aggiornamento del 1 maggio: Dopo la pubblicazione il 29 maggio sul sito e sui social della loro scheda, abbiamo ricevuto decine e decine di altre richieste. Ringraziamo di cuore per l’interessamento. Abbiamo già iniziato i colloqui con le famiglie per selezionare quelle adatte ad accoglierli al completamento dell’iter vaccinale e pertanto abbiamo dovuto togliere la scheda. Tutte le richieste pervenute attraverso i canali preposti riceveranno una risposta.
Se siete interessati ad aprire la vostra casa a un altro pelosetto potrete trovare qui tutti i nostri quattro zampe in cerca di casa.
Dalle pampas argentine
Il dogo argentino, infatti, è un po’ segugio e un po’ molosso, un po’ cane da caccia e un po’ cane da difesa e utilità. Spicca per temperamento, tempra, istinto predatorio e combattività, uniti a una grande docilità in famiglia. È fedele e affettuoso, conscio della propria forza e con una certa tendenza, soprattutto nei maschi, alla dominanza che può arrivare allo scontro fisico per ribadire la propria superiorità gerarchica.
Con queste caratteristiche è naturale che non sia un cane per tutti, ha bisogno di un proprietario molto presente, possibilmente sportivo o atletico, che nella fase educativa non si faccia intenerire dal tenero e candido cucciolotto ma ricordi che da adulto peserà quasi mezzo quintale. Occorre essere fermi e coerenti nell’assumere il ruolo di capobranco e insegnare il prima possibile i comandi dell’educazione di base, rivolgendosi a educatori che conoscano la razza e sappiano prenderla nel modo giusto, senza esasperarne l’aggressività.
Le indagini proseguono
Mentre i piccoli crescono, vanno avanti anche le indagini da parte sia delle Autorità competenti sia del Nucleo Antimaltrattamento per risalire al proprietario responsabile di un gesto di abbandono così grave.
Pubblicato il 30 Aprile 2021, aggiornato il 1 maggio