A ottobre se n’è andato Beppe Spinelli, l’anziano agricoltore di Besana in Brianza (MB), conosciuto da tutti in paese come “Doro“.
La nostra storia con lui inizia nove anni fa nel più sorprendente dei modi. Arriva alla sede operativa dell’ENPA monzese la segnalazione di un presunto maltrattamento: un consistente branco di cani che vivono allo stato brado, trascurati e in cattivo stato di salute.
Quando i volontari del gruppo anti-maltrattamenti si recano al campo dove Spinelli vive in una roulotte, vengono accolti da un vero e proprio “esercito” di cani – una quarantina – tutti di taglia piccola dal pelo lungo, e poco inclini a dare la propria amicizia ai ragazzi dell’ENPA. Salta subito all’occhio che i cani non sono accuditi come farebbe la maggior parte di noi: non hanno mai visto un veterinario, sono pieni di pulci e nessuno ovviamente è sterilizzato: infatti dai tratti somatici comuni, è fin troppo facile capire che sono tutti imparentati tra di loro. Beppe Spinelli bada ai cani a modo suo, sono i suoi compagni di vita e vivono con lui in modo “ruspante”. Ognuno è chiamato per nome, tutti i maschi “Tom” e tutte le femmine “Pitinela” o “Pitinina“!
Operazione cattura e sterilizzazione
I volontari ENPA, Christian in prima linea (insieme a Beppe nella foto sopra), conquistano la sua fiducia e insieme cominciano la lunga operazione di cattura di tutta la banda, per la sterilizzazione presso il canile di Monza. Il tutto, come spesso accade, interamente a spese dell’ENPA. La banda degli Spinelli viene adottata dalla nostra sezione che negli anni a seguire deve, a periodi più o meno regolari, occuparsi dei cani per curarli, ricoverandoli in canile. Nonostante questo rapporto non facilissimo, nasce tra Spinelli e i volontari una corrente di simpatia: di quando in quando Spinelli mette a disposizione presso la sua “casa” terreno e tavolone (e la compagnia dei suoi cani), e i volontari cibo, vino e bibite. In queste occasioni si riusciva a vincere la sua opposizione a lasciarci qualche cucciolo da affidare. E quel ruvido contadino è arrivato a commuoversi fino alle lacrime vedendo in una copia del calendario del 2008, di cui gli facemmo dono, uno dei suoi pelosetti protagonista del mese di maggio! (immagine sopra).
La malattia e il ritiro dei cani
Alla fine del 2012 Beppe Spinelli si è gravemente ammalato. Ha rifiutato le cure per qualche mese, proprio per non lasciare sola la sua numerosa famiglia di quattrozampe, pur non essendo più in grado di badare a loro. Poi a luglio 2013 il ricovero e l’inevitabile arrivo in massa di tutti i suoi cani nel nostro canile. Lui li rivoleva tutti e ha sempre chiesto di loro. E noi, mentendo, gli abbiamo detto che presto sarebbero tornati tutti insieme.
Erano ormai rimasti “solo” in 19 – alcuni decisamente più disponibili al contatto umano (tanto che tre erano stati subito adottati), altri diffidenti e semi-selvatici, anche se mai aggressivi o mordaci.
Inizialmente chiamati per comodità tutti “Spin” con un numero progressivo (Spin 1, Spin 2 …), man mano che venivano conosciuti prendevano i nomi di personaggi delle fiabe. È iniziata così la “Favola degli Spinelli”: Anastasia, Serenella, Alice nel paese delle meraviglie, Ariel, Jasmine, Dotto, Mammolo, Trilli, Pisolo, Eolo…
Già, il piccolo Eolo, l’adorabile brontolone che era stato l’ultimo a lasciare il campo dove ha vissuto una vita: per lui non c’è stato un lieto fine ed è volato sul ponte dell’arcobaleno lo scorso 8 maggio. Gli altri sono stati invece tutti adottati e ora il gruppo degli Spinelli si è ridotto a due cani: Winnie (nella foto sopra a destra con il volontario Luigi), e Jasmine (nella foto qui a destra), che è sempre stata la più diffidente e selvatica ma che, con tanta pazienza, ce l’ha fatta a diventare un cane “normale” che va al guinzaglio e ama le coccole.
Mancano ancora loro due, Winnie e Jasmine, e poi, come è giusto che sia, la favola degli Spinelli finirà davvero con un lieto fine! E l’amico Beppe da dove si trova potrà vedere tutti i suoi cani amati e curati.