Sono le 16.25 di mercoledì 28 marzo. Un trattore con un braccio meccanico cui è collegata una grande trincia sta a ripulendo la zona verde che costeggia la Tangenziale Ovest di Milano all’altezza di Settimo Milanese. La macchina ingoia e tritura, spandendoli tutto intorno, erbacce, arbusti ma anche tanti rifiuti di plastica gettati dalla sovrastante strada da automobilisti incivili. Non sempre è possibile distinguere cosa si cela tra gli arbusti.
Improvvisamente il conducente del mezzo sente urlare i due suoi colleghi che seguono il trattore e che con decespugliatori a mano rifiniscono il lavoro. Sono stati colpiti da schizzi di sangue e da brandelli di carne. Il sacco nero della spazzatura appena finito nella trincia nascondeva evidentemente un animale. Gli addetti pensano a una nutria nascosta dentro il sacco.
Poco più avanti, in mezzo all’erba, c’è un identico sacco nero della spazzatura. Gli uomini decidono di avvicinarsi e di controllare che anche qui non ci sia un selvatico nascosto. Ma ecco la sorpresa: il sacchetto contiene un dolcissimo cagnolino nero e bianco. (In fondo potete vedere il filmato girato dagli operatori.)
Non ci sono parole nel nostro vocabolario per definire la persona che si è sbarazzata di due cagnolini in un modo tanto barbaro. Uno dei due è stato veramente molto, molto fortunato perché sopravvissuto a una morte certa: se non fosse stato ucciso dal mezzo agricolo, sarebbe sicuramente morto di stenti. Ma ancor di più fortunato perché l’operatore che guidava il trattore ha deciso di ricoverarlo sul proprio camion e di portarlo al rifugio di Monza gestito dall’ENPA, che dista pochi chilometri dalla sua abitazione.
Accolta nella struttura di Via San Damiano la cagnolina, una femminuccia tipo cane da pastore di circa un mese di vita, è stata immediatamente visitata, trovata in buone condizioni e ricoverata in un box accogliente.
Il giorno successivo il suo salvatore è tornato a trovare la piccola Acqua – così è stata battezzata in canile – insieme a sua moglie e ha manifestato l’intenzione di prenderla in adozione appena terminate le procedure sanitarie.
Una vicenda agrodolce che fa molto riflettere sulla vigliaccheria di certi uomini.
Sotto: breve video realizzato dagli operatori mentre aprono il secondo sacchetto. L’immagine in alto e quella sopra a sinistra sono estrapolate dal video. L’immagine sopra a destra è della cagnolina dopo il soccorso.