Prima il lupo, adesso l’orso. Non c’è pace per i grandi predatori presenti nel nostro territorio che, ricordiamolo, sono specie protette. La convivenza con l’uomo è spesso difficile e basta un singolo episodio per accendere gli animi.
Questi i fatti: lo scorso 23 luglio un uomo sarebbe stato aggredito da un plantigrado nei boschi del Trentino, ma ancora prima di capire e accertare la dinamica dell’aggressione è partita la campagna anti-orso e alla velocità della luce è stata emessa l’ordinanza che prevede un “intervento di monitoraggio, identificazione e rimozione di un orso pericoloso per l’incolumità e la sicurezza pubblica”. Resta il dubbio se per rimozione si intenda il semplice allontanamento o addirittura l’abbattimento dell’animale.
La decisione assunta dal presidente della Provincia ha del paradossale sia perché sul fatto non è stata ancora fatta la dovuta chiarezza sia perché non è stato neanche individuato l’esemplare che si sarebbe reso responsabile dell’aggressione. Sembrerebbe quindi che il provvedimento emanato sia un mero pretesto, per realizzare un disegno – il massacro degli orsi – voluto da troppi. Dopo i lupi, che Galletti voleva a tutti i costi sterminare, ora il Ministro dell’Ambiente avrà potere di vita o di morte sugli orsi poiché chiamato ad autorizzare catture e uccisioni.
È ora di agire…
A tale disegno animalicida, ENPA dice no. A tutti gli italiani, la stragrande maggioranza dei quali ha a cuore gli animali e non condivide in alcun modo le campagne strumentalmente allarmistiche contro essi, l’associazione chiedere di attivarsi in loro difesa aderendo alle proteste contro le istituzioni nazionali e quelle del Trentino.
Per questo l’Ente Nazionale Protezione Animali ha promosso un mail bombing attraverso la propria pagina Facebook e lanciato una petizione sulla piattaforma Change.org. Qui la petizione e qui il mail bombing.