In tanti si chiedevano come stesse Romeo, il magnifico cigno reale ormai da tempo re del laghetto della Villa Reale, all’interno del Parco di Monza.
A metà ottobre comincia a star male, rimane sdraiato sull’erba, apatico, con la testa e le ali basse. Respira faticosamente a becco aperto e anche quando viene avvicinato non dà segni di reazione.
Recuperato da Marica, volontaria responsabile del settore animali selvatici dell’ENPA monzese (foto a sinistra), viene portato al CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) di Vanzago (MI), gestito dal WWF, per gli accertamenti del caso e le eventuali cure. Le lastre non rivelano nulla di particolare e con antibiotici, integratori e una dieta adeguata, inizia la sua lenta ripresa.
Finalmente giovedì 12 novembre arriva il grande giorno: Romeo, ormai tornato in piena forma, viene riportato nella sua “reggia” e si tuffa subito nelle acque che non vedeva da quasi un mese, come se non si fosse mai allontanato da lì (foto in alto e a destra, scattate la sera del suo ritorno a Monza).
Romeo, classe 2003, è l’unico cigno del laghetto da quando la sua compagna è morta alcuni anni fa. Non ha mai voluto saperne di condividere il lago con altri esemplari della sua specie, preferendo la compagnia di un maschio di anatra muta bianca e nera.
Dare cibo agli uccelli? Sì, ma che sia quello giusto!
A quanti volessero portar da mangiare a Romeo o ai suoi compagni – anatre, germani e oche – la Protezione Animali raccomanda di NON dare pane. È un alimento assolutamente inadatto a queste specie, soprattutto se somministrato, come capita in certi giorni, in particolare nei weekend, in grandi quantità. Sono da preferire invece ortaggi verdi, specialmente insalata a foglia larga (come nella foto sotto, che ritrae Romeo tre anni fa), oppure mangimi specifici per anatidi o galline che si possono acquistare in negozi per animali o presso i consorzi agricoli.
Cani al guinzaglio!
ENPA ricorda inoltre che c’è il divieto assoluto di tenere liberi i cani all’interno dei giardini della Villa Reale, proprio per tutelare l’avifauna del laghetto. Sono stati purtroppo numerosi gli episodi di volatili aggrediti e uccisi dai cani, specie quelli da caccia. Essendo semi-domestici a tutti gli effetti, da sempre in contatto con l’uomo in un ambiente ristretto e protetto, gli anatidi del laghetto non hanno gli stessi istinti difensivi di esemplari del tutto selvatici.