Per il Ministro Costa l’orso deve rimanere libero.
Domenica notte 26 luglio è fuggito ancora. Per la seconda volta in un anno l’orso M49, sopranominato non a caso “Papillon” come il celebre fuggiasco francese, è evaso dal centro faunistico del Casteller, a sud di Trento.
Questa volta, invece di scavalcare la recinzione esterna come aveva fatto nell’aprile dell’anno scorso, è riuscito prima a superare la barriera elettrica, poi ha divelto la rete elettrosaldata costruita per evitare ulteriori fughe e ha piegato l’inferriata, dello spessore di 12 millimetri, fino a ricavarne un’apertura sufficiente per scivolare all’esterno. Infine la nuova fuga verso i boschi.
Dalla sua fuga abbiamo acquisito due certezze: l’orso M49 è un animale che ha mantenuto la sua selvaticità e la Provincia Autonoma di Trento non è in grado di gestire gli orsi del Trentino. M49 è scappato perché, a differenza di quanto si è cercato di dimostrare, ha mantenuto la sua componente selvatica grazie alla quale ha avuto l’intelligenza e il coraggio di superare ogni ostacolo, affrontare il pericolo pur di riconquistare la sua libertà. Altro che orso che tollera la presenza umana e che gradisce essere alimentato, come qualcuno ha cercato di far credere.
È ora di dire basta a questa gestione degli orsi – ricordiamo animali particolarmente protetti – basata su catture, condanne a morte e chiari interessi politici di cacciatori, agricoltori e allevatori. Categoria, quest’ultima, che, invece di lanciare subito l’ennesimo allarme, dovrebbe iniziare ad applicare i sistemi di prevenzione, tra l’altro previsti dalla legge.
Quella dei giorni scorsi è l’ennesima riprova, se mai ce ne fosse davvero bisogno, di quanto sia fallimentare la politica della Provincia Autonoma di Trento in materia di gestione di fauna selvatica e in particolare degli orsi.
Le associazioni si appellano al Ministro; il Ministro risponde
Il nuovo appello di ENPA e di altre Associazioni ambientaliste e animaliste al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa (nella foto sotto) affinché M49 (sterilizzato e con radio collare) rimanga libero e monitorato e affinché intervenga e prenda in mano una situazione, ormai palesemente senza controllo, non è rimasto inascoltato.
Ecco parte del suo intervento tratto dalla sua pagina Facebook del 28 luglio:
«Ho sentito il presidente della provincia di Trento Fugatti e allertato Ispra. La mia posizione rimane la stessa: ogni animale deve essere libero di vivere in base alla sua natura. Papillon ha il radiocollare e quindi rintracciabile e monitorabile facilmente: non ha mai fatto male a nessuno, solo danni materiali facilmente rimborsabili. Chiediamo che non venga rinchiuso e assolutamente non abbattuto.
A presto per nuovi aggiornamenti. Intanto Papillon deve vivere!»
Buone notizie per l’orsa JJ4!
Mentre M49 si gode la sua libertà, ci sono ottime notizie per l’orsa JJ4: il Tar di Trento ha confermato la sospensione dell’ordinanza provinciale che aveva stabilito la sua uccisione. In attesa del merito, già fissato per il 22 ottobre, ENPA e Oipa sottolineano l’importanza di lavorare tutti insieme per una politica vincente di convivenza, l’unica strada percorribile per una gestione corretta della fauna selvatica.
Non si tratta di una sentenza ma, da quanto è emerso, il Tar emanerà non un’ordinanza cautelare, bensì un’ordinanza collegiale, in attesa della quale è bene che siano attivate tutte quelle misure di prevenzione (ad esempio la chiusura di zone ove sono presenti mamme e cuccioli) e venga data a cittadini e turisti la corretta informazione, garantendo la libertà per tutti gli orsi.
Pubblicato il 31 luglio 2020