Le segnalazioni di animali, selvatici o domestici, da parte di privati cittadini sono sempre preziose e anche questo recupero è avvenuto grazie alla sensibilità del signor Enzo, papà di Alessandro, un giornalista de il Giornale di Monza molto sensibile alle tematiche animaliste. È stato lui ad accorgersi della presenza di una giovane femmina di germano reale e di una tartaruga d’acqua all’interno del residence di Agrate Brianza (MB) dove abita e ad avvisare l’ENPA di Monza e Brianza, che si è subito attivata mandando sul posto gli operatori Federica e Stefano.
Nelle foto, l’operatrice ENPA mentre recupera la germana, e il signor Enzo con la tartaruga appena recuperata (nel sottovaso).
La femmina di germano, un esemplare molto giovane, era finita nel cortile probabilmente dopo i primi tentativi di volo e si era rintanata sotto a un cespuglio, incapace di ritornare nelle vicinanze dello stagno in cui era nata.
Nello stesso cortile è stata trovato anche un piccolo esemplare di tartaruga acquatica, che è apparsa subito in gravi condizioni a causa del sangue che fuoriusciva dalle narici a ogni respiro, inequivocabile segnale di un’emorragia interna.
Un tragico epilogo frutto di una scriteriata gestione
Si è poi scoperto che la tartaruga era detenuta in condizioni assolutamente non idonee: sul balcone di un palazzo vicino in una bacinella piena d’acqua, da cui è potuta uscire precipitando dal balcone stesso. Arrivata al rifugio di Monza, visitata da un veterinario che ne ha diagnosticato le gravi condizioni, a causa delle lesioni interne purtroppo non ha superato la notte.
La tartaruga morta apparteneva alla specie Mauremys reevesii, originaria della Cina e liberamente venduta in Italia, a differenza della testuggine di origine americana dal nome comune tartaruga a guance gialle (Trachemys scripta scripta) e tartaruga dalle orecchie rosse (Trachemys scripta elegans), di cui è vietata la commercializzazione, la riproduzione, l’introduzione sul territorio nazionale e il rilascio in natura e il cui possesso andava per legge denunciato entro il 31 agosto 2019.
Anche le tartarughe crescono!
Quale che sia le specie, è certo che questi animali vengono troppo spesso acquistati con leggerezza: quando sono piccoli basta una vaschetta di modeste dimensioni, ma quando arrivano ad avere la lunghezza di 20-30 centimetri, la vaschetta diventa decisamente stretta e la tartaruga diventa un peso di cui ci si vuole liberare. C’è chi l’abbandona nel primo corso d’acqua a disposizione e chi la porta al nostro rifugio accampando la solita scusa: “non pensavo che diventasse così grande” …
Foto sopra a sinistra, la Mauremys reevesii poi morta; a destra, una vaschetta come quelle comunemente vendute assieme alle tartarughine, del tutto inadeguata.
È bene ricordare che non esistono tartarughe nane (tutte sono destinate e crescere!) e che le tartarughe non sono animali meno impegnativi di un cane o di un gatto. Esse hanno delle precise esigenze di alimentazione, di luce e di spazi idonei ed è quindi è importante informarsi molto bene sull’animale che si intende introdurre in famiglia. Ricordiamoci inoltre che i centri specializzati e, in questo caso anche il parco rifugio di Monza, hanno a disposizione tantissime tartarughe di specie di cui è non solo consentita, ma incoraggiata, l’adozione consapevole.
La germanina ha trovato compagnia
È andata per fortuna molto meglio alla piccola germana: è stata liberata nel laghetto del rifugio di via San Damiano dove sguazza insieme agli altri compagni recuperati precedentemente. Da qui sarà libera di spostarsi e di involarsi quando ne avrà le capacità.
Nella foto sopra, la germanina nel laghetto al rifugio di Monza. Nei brevi VIDEO qui sotto, qui, qui e qui, con i nuovi compagni.
Pubblicato il 29 luglio 2020