In una regione con un’amministrazione sempre più a favore dei cacciatori e sempre meno animalista, succede anche questo: la Provincia di Leccoha dato il via a un corso di formazione online, aperto anche ai cacciatori, per spiegare come sparare alle nutrie e che si concluderà con una lezione “pratica”.
L’obiettivo? Un vero e proprio sterminio di massa delle nutrie presenti nella provincia, il cui costo economico verrà fatto pagare ai comuni, dunque ai cittadini. Per l’Ente Nazionale Protezione Animali si tratta di fondi economici preziosi che in questa emergenza dettata dal Covid-19 potrebbero essere utilizzati per ben altri scopi.
Una strada del tutto sbagliata
In questo contesto, la formazione online di chi dovrebbe poi compiere gli abbattimenti, maneggiando armi, è del tutto sommaria e pericolosa. Si tratta tra l’altro di un piano inutile e illegittimo poiché prevede che a effettuare le uccisioni siano anche i cacciatori e altre figure private estranee alla legge 157 del 1992 art. 19 sulla gestione faunistica (che si applica anche alle nutrie), nonostante siano già sei le sentenze della Corte Costituzionale che hanno bocciato il ricorso agli operatori privati.
Oltretutto le politiche degli stermini a cui le amministrazioni locali si ostinano a ricorrere da svariati anni hanno solamente di fatto aggravato la situazione, liberando spazi per nuove colonizzazioni della specie oggetto di controllo.
È evidente che queste scelte sono funzionali solo ai consensi politici e che la strada giusta da percorrere, in realtà, sia un’altra: ripristino ambientale e applicazione delle misure per impedire nuove colonizzazioni. È possibile, ad esempio, ricorrere alla sterilizzazione di un determinato numero di animali in particolari contesti. La pratica della sterilizzazione e del rilascio in libertà, infatti, è stata dichiarata valida dalla stessa Unione Europea.
Pubblicato il 16 giugno 2020