Sono ormai passati più di due mesi, ma per ENPA la vicenda non si è ancora conclusa.
Molti monzesi ricorderanno cosa è accaduto all’alba del 16 maggio: l’ex fabbrica Diefenbach in via Borgazzi, viene sgomberata, per la seconda volta in meno di un anno, dalla comunità di nomadi che occupa abusivamente la struttura, ormai fatiscente e pericolante (foto a destra).
Già prima dell’operazione, organizzata da Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Locale, Vigili del Fuoco alla presenza del Sindaco di Monza e di due Assessori, i Rom si erano però dileguati. Durante il sopralluogo all’interno dell’edificio vengono recuperati dalla Polizia Locale e prontamente consegnati all’ENPA quattro gattini di appena 15 giorni, due grigi e due neri, nascosti in mezzo a una montagna di spazzatura (foto a sinistra).
Per impedire il ritorno dei Rom, ogni via di accesso allo stabile, porte e finestre, viene immediatamente bloccata con colate di cemento e mattoni (foto a destra). Sui social piovono ringraziamenti e complimenti per il successo dell’operazione.
Caso chiuso e lieto fine? Niente affatto!
Scoperta una colonia felina.
Prima di murare l’edificio, la Polizia di Stato aveva effettuato un controllo sommario all’interno, escludendo la presenza di altri animali. Ai volontari dell’ENPA giunti sul posto viene negata per motivi di sicurezza la possibilità di entrare e controllare personalmente i locali e viene altresì loro negata persino la richiesta di lasciare un piccolo buco (10 x 10 cm) nel muro costruito, sufficientemente grande da permettere ai gatti, eventualmente chiusi nella struttura, di uscire. Semplice accorgimento che non avrebbe certo rappresentato il rischio di un nuovo insediamento abusivo.
Ricerca con telecamera.
Lo stesso giorno dello sgombero, appena fuori dalla fabbrica ma all’interno dal perimetro recintato, in un tombino (foto a sinistra) in mezzo alla sporcizia, un operatore ENPA individua altri gattini, ne recupera due e nei giorni seguenti viene recuperato il terzo.
Grazie all’installazione di una telecamera, Milena Rosellini, responsabile colonie feline ENPA, con Alessia e Martina, esperte catturatrici ENPA, assieme ad Anna Fossati, vice presidente della LEIDAA (Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente) di Monza e Brianza, constatano che ci sono diverse gatte in allattamento che presidiano la zona che risulta essere letteralmente infestata dai ratti. Tante gatte in allattamento naturalmente significano altri gattini nascosti da qualche parte, presumibilmente all’interno della fabbrica ormai murata.
Vengono posizionati dall’ENPA lunghe assi di legno che possano permettere alle gatte un accesso ai locali interni tramite alti finestroni. Le ricerche proseguono tutte le sere e, grazie alla telecamera, vengono identificati 10 gatti adulti. Alcune gatte entrano ed escono dalla struttura – con grande fatica – arrampicandosi sulla vegetazione e le assi precedentemente posizionate scavalcando un muro alto 3 metri, evidentemente per accudire i loro cuccioli. Dopo qualche tempo cominciano a portare fuori dalla fabbrica i loro piccoli, uno per uno, alla postazione alimentare allestita dalle volontarie per affrontare l’emergenza.
Recuperati 13 gattini, ma due muoiono consumati dalle larve.
A oggi (16 luglio) le volontarie hanno recuperato altri 9 gattini, per un totale di 13, e altri 14 gatti tra adulti e mezzanelli di cucciolate precedenti, quasi tutti neri, alcuni grigi.
Gli ultimi due gattini portati fuori dalle loro mamme, di un mese circa, erano completamente infestati da larve da mosche (nell’immagine – una delle foto meno cruente che abbiamo scattato) che, nonostante le cure immediate, ne hanno provocato la morte.
Le operazioni di cattura di gatti selvatici, che non sono del resto mai semplici, in questo caso sono state rese ancora più problematiche e rischiose sia per le pessime condizioni sanitarie in cui le volontarie sono state costrette a operare di sera, in mezzo alla spazzatura e alla sporcizia (foto sotto), sia per la massiccia presenza di ratti che mangiavano il cibo lasciato nelle trappole come esca per i felini, sia soprattutto per avere dovuto agire a posteriori in una situazione nella quale ENPA non è stata minimamente coinvolta nelle fasi iniziali, prima della muratura degli spazi.
ENPA auspica per il futuro (e lo chiederà ufficialmente alle competenti autorità amministrative) di essere coinvolta fin dall’inizio in situazioni di sgomberi, quale è stata quella di Diefenbach, dove si presume possano esserci animali, per un intervento congiunto (con autorità amministrative, Polizia di Stato e proprietà) dove poter mettere in campo la nostra esperienza e competenza in materia.
Se non fossero stati trovati quei quattro piccoli all’interno, nessuno ci avrebbe avvisato, senza immaginare che quei quattro gattini erano solo la punta dell’iceberg e che tutti gli altri sarebbero morti lì dentro.
La situazione ad oggi
Le condizioni di salute degli 11 gattini sopravvissuti e recuperati sono risultate essere molto precarie: i più piccoli e delicati sono stati affidati alle cure dei volontari del nostro Asilo dei Cuccioli che conta anche su alcune volontarie “balie“, esperte di allattamento dei gattini più giovani. Nella fotogallery sotto potete vedere alcuni di loro.
Ad oggi rimangono ancora da catturare due cuccioli e una gatta adulta per poter finalmente porre la parola fine ad un intervento lungo, faticoso e impegnativo.
FOTOGALLERY:
L’edificio semi-distrutto vista dall’alto (immagine Google):
All’interno della ex fabbrica Diefenbach durante lo sgombero (ancora visibili alcuni degli effetti dei Rom):
L’area fuori dall’edificio in cui le volontarie erano costrette a operare per catturare i gatti e gattini rimasti all’interno:
I 4 gattini recuperati dalle forze dell’ordine il primo giorno:
Uno dei 4 gattini presi il primo giorno mentre viene allattato da una volontaria dell’Asilo dei Cuccioli ENPA Monza:
Uno dei primi quattro gattini oggi:
Cocobat, un altro dei gattini scampati alla “vicenda Diefenbach”, vaccinato e pronto per essere adottato!
Tabù, sopravvissuto allo sgombero, ora è vaccinato e pronto per essere adottato!
Pubblicato il 16 luglio 2018