Tramontata per fortuna la discutibilissima moda delle costose pellicce realizzate con decine di pelli di animale, continuano a incontrare i favori dei consumatori non solo i capi di abbigliamento e accessori di ogni tipo (borse, cappelli, guanti, sciarpe, scarpe, fermacapelli …) ma anche gli oggetti i più disparati (articoli per la casa, giocattoli, portachiavi …). contenenti inserti o finiture in pelliccia.
Sfatiamo subito un paio di falsi miti. In primis, il prezzo. Il fatto che un articolo costi poco non significa necessariamente che sia realizzato con pelliccia “ecologica” (ovvero finta). Questo perché gran parte dei capi di abbigliamento e accessori che troviamo nelle boutique, nei grandi magazzini e negli ipermercati provengono da Paesi fuori dall’Unione Europea, dove i metodi di allevamento in massa degli animali da pelliccia non sono controllati e non tengono minimamente conto del benessere degli animali, né fisico né tanto meno psicologico. Spesso, inoltre, vengono sfruttati anche gli scarti di altre lavorazioni.
In secondo luogo, il colore. Solo perché la pelliccia è di un colore non presente in natura (verde, rosa, viola, ecc) non significa che sia ecologica, perché tingere una pelliccia vera è semplicissimo.
Purtroppo ancora molte persone non immaginano, o non vogliono immaginare, l’atroce sofferenza degli animali da pelliccia, sia quelli allevati stipati in gabbie, tenuti al freddo per favorire la crescita di un pelo più folto, sia quelli in libertà. Le famose “cinque libertà” di cui dovrebbero godere gli animali da allevamento (dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione – avere un ambiente fisico adeguato – dal dolore, dalle ferite, dalle malattie – manifestare le proprie caratteristiche comportamentali specie-specifiche – dalla paura e dal disagio) non sono mai rispettate.
Anche le oche sfruttate per le piume (per l’imbottitura di giacche a vento, piumini, trapunte e cuscini…), vivono una vita fatta solo di sofferenza. Lo spiumaggio inizia a sole 8 settimane di vita e viene ripetuto ogni 2 mesi, giusto il tempo di far ricrescere le piume.
Fare qualcosa? Si può!
Si può fare qualcosa per contrastare tutto ciò? Certamente, ad esempio rifiutandoci di acquistare e indossare capi con pelliccia vera, eventualmente optando per capi in ecopelle e pellicce ecologiche, oggi realizzate così bene che è addirittura difficile distinguerle da quelle vere e, soprattutto, altrettanto calde e belle, e optare per giubbotti e piumini imbottiti di materiale sintetico anziché di piume vere.
Prima di acquistare un capo di abbigliamento, inoltre, controlliamo sempre la sua composizione, chiedendo eventualmente chiarimenti e richiedendo caso mai un’alternativa sintetica. Spiegare le nostre ragioni, sempre in modo garbato, è sempre un modo di sensibilizzare e diffondere il messaggio.
E se lo riceviamo in regalo? Spieghiamo gentilmente a chi ce lo ha regalato il nostro punto di vista, chiedendo se lo si può cambiare. Anche se non fosse possibile lo scambio, almeno avremo sensibilizzato la persona che, forse, un’altra volta ci penserà due volte!
Il banco ENPA sarà allestito in centro Monza in via Italia, nei pressi della Feltrinelli, per tutta la giornata di sabato 11 novembre, dalle 9.30 alle 18.30.
Al banco, oltre a utili informazioni sulle pellicce (possibilmente da diffondere in forma di volantino), sarà possibile sottoscrivere la petizione dell’ENPA nazionale “Basta Circo con gli Animali”. Troverete informazioni sulla campagna nazionale ENPA “Cara Caretta” e, a supposto di questa importante iniziativa, acquistare l’esclusivo pupazzo taglia XL “Uga la Tartaruga” (nell’immagine) con un’offerta di €25. Non mancherà una selezione di idee regalo e i nostri calendari 2018.
Sarà possibile infine sostenere le attività dell’ENPA di Monza e Brianza non solo con l’iscrizione all’associazione o con il rinnovo della propria iscrizione per il 2018, ma anche acquistando uno o più biglietti della nostra LotterENPA (€1 l’uno), con 55 fantastici premi, a partire da un corso d’inglese di 32 ore!