Sabato 30 gennaio il Nucleo Antimaltrattamento dell’ENPA di Monza e Brianza è intervenuto a Giussano (MB), in seguito a una segnalazione riguardante cani mal gestiti e non alimentati adeguatamente. La segnalazione, purtroppo, corrispondeva al vero: quando i volontari della Protezione Animali sono arrivati sul posto e due ragazzi hanno aperto la porta di casa, si sono visti venire incontro tre cani, o meglio tre mucchi di ossa con un po’ di pelle attaccata.
La cosa sconcertante è che i due si giustificano dicendo che gli animali vengono alimentati quotidianamente e che sono solo un po’ magri, ma che non esiste alcun problema. Quando viene chiesto ai ragazzi in cosa consiste la dieta dei tre cani rispondono che mangiano una scatoletta di carne e un chilo di riso al giorno. Ma alla richiesta di mostrare sia la scatoletta sia il riso affermano che sono rimasti senza, confermando quindi che, in realtà, è da parecchi giorni che i poveri animali non toccano cibo.
Viene perciò richiesto l’intervento del veterinario ASL che, senza esitazione, dispone il loro sequestro amministrativo e sanzioni per i proprietari.
Cosa ancora più sconcertante, nell’appartamento c’erano anche due gatti che, a detta dello stesso veterinario, risultano invece in un buono stato di salute e che sono quindi lasciati in casa (ma saranno costantemente monitorati).
Successivamente si è scoperto che uno dei tre cani non era stato mai registrato all’anagrafe canina, uno era stato adottato da un canile della provincia di Milano e il terzo risultava ancora registrato in una provincia del sud Italia. Ricordiamo che in caso di adozioni da altre regioni o da un privato, occorre fare la registrazione alla ASL di appartenenza non oltre 15 giorni, pena una sanzione amministrativa e l’impossibilità di esercitare la proprietà dell’animale.
I tre cani, di anni 2, 6 e 7 rispettivamente e molto docili, sono ricoverati al canile Fusi di Lissone (MB), la struttura convenzionata con il Comune di Giussano. (*)
Non sono attualmente in adozione perché devono aver modo di riprendersi fisicamente.
Successivamente sarà avviata la procedura per richiedere la confisca in modo tale da poterli affidare a idonee famiglie.
(*) In seguito sono stati trasferiti al canile di Monza.
Pubblicato il 2 febbraio 2016